Ciofini Elisa

Vincitrice della “Sezione Drammaturgia – Teatro di Narrazione” alla XVII edizione del “Concorso Europeo per il Teatro e la Drammaturgia Tragos” con: “Memoria di cane”.

Elisa Ciofini è nata e studia a Bologna, dove frequenta la facoltà di Lettere con curriculum classico. Lavora come collaboratrice per le Edizioni La Linea. Dal 2018 studia recitazione e scrittura per la scena con la regista Francesca Calderara. Selezionata per il laboratorio di drammaturgia tenuto quest’anno a Cesena da Federico Bellini, ha contribuito alla riscrittura de Il viaggio di Tonino Guerra: il testo verrà messo in scena o pubblicato in forma di podcast nell’ambito delle iniziative organizzate dalla compagnia Alchemico Tre di Cesena. I suoi monologhi Una chiamata importante e La ascolto hanno debuttato, interpretati dalla stessa autrice, al teatro Lampadiere di Bologna, e verranno replicati all’interno di una serie eventi connessi all’inaugurazione del Centro di studi e ricerche Renato Zangheri (Bologna), nonché nella programmazione estiva di Ripa (PG). Elisa Ciofini ha frequentato inoltre un corso di lettura ad alta voce con l’attore Lino Guanciale e un corso di critica teatrale con Massimo Marino, Lorenzo Donati e Francesco Brusa di Altre Velocità – gli esiti del laboratorio sono visibili sul blog Bologna Teatri. Scrive ormai da alcuni anni approfondimenti di drammaturgia teatrale in qualità di redattrice stabile della rivista letteraria Il rifugio dell’ircocervo. Ha fatto inoltre parte delle redazioni delle riviste letterarie Argo e L’irrequieto, e ha scritto articoli di varia natura per Giovani Reporter e la Gazzetta di Bologna. Studentessa di traduzione letteraria dall’inglese nel corso organizzato dall’agenzia La matita rossa, ha tradotto un racconto di Charlotte Perkins Gilman per la rivista Just-lit. I suoi racconti, alcuni dei quali hanno ottenuto riconoscimenti o hanno passato le selezioni in vari premi (tra questi, il Campiello Giovani, l’Officina Ensemble di Ensemble Edizioni e il Gran Giallo Città di Cattolica di Mondadori Editore), sono stati pubblicati su riviste (Inutile, Argo, Spazinclusi, Writers Magazine Italia) e in antologie (edite da Marsilio, Fernandel e Historica). 

N.B. il curriculum viene pubblicato come inviato dall’autore all’epoca del ricevimento del premio.

Il personaggio voce della narrazione è la cagnolina Laika, il primo animale a essere lanciato in orbita attorno alla Terra, nel 1957, sulla navicella URSS Sputnik 2: per il surriscaldamento della cabina e per la paura, l’animale, che già era stato sottoposto a crudeli verifiche finalizzate a testarne la resistenza al lancio e all’isolamento, morì dopo qualche ora – a dispetto della versione ufficiale, secondo la quale Laika sopravvisse per vari giorni. L’addestramento del cane (a quanto pare, un’ex randagia) e la preparazione dello Sputnik 2 furono curati da un’équipe di scienziati, tra cui Oleg Gazenko e Vladimir Yazdovsky, il quale, pochi giorni prima del lancio, ospitò Laika nella propria casa perché passasse felicemente gli ultimi suoi giorni, sapendo già che la missione l’avrebbe portata alla morte. Si immaginano qui gli ultimi momenti di vita di Laika: impaurita, ma spinta da un ingenuo ottimismo canino, per passare il tempo, calmarsi, e dimostrarsi all’altezza delle aspettative che tutti hanno su di lei, traccia in modo non lineare il proprio percorso di vita, e soprattutto racconta il proprio amore per Vladimir, segnato da una disperata fiducia nell’uomo – in quella che, tra le righe, vorrebbe essere una riflessione sulla natura masochistica di una certa idea di progresso. Lo spettacolo ha luogo in uno spazio solo mentale, per cui non si immagina come necessario ricreare le condizioni di ristrettezza dell’abitacolo in cui Laika viaggiò.